Viaggi Nepal e Tibet

Dalla grata del palazzo della Kumari di Kathmandu, ad un orario stabilito, si affaccia una bambina, il volto truccato e lo sguardo serio, a tratti triste e annoiato, appare per salutare e benedire le persone che si affollano sotto il suo balcone, vietatissimo fotografarla. Questa è la Kumari, rappresenta la reincarnazione della Dea Taleju e viene venerata sia dagli Indù che dai Buddisti. Per essere eletta deve avere un’età compresa tra i due e i quattro anni e potrà rimanere in carica fino al compimento del dodicesimo anno di età o comunque fino alla pubertà, dopo di che, verrà destituita e dovrà lasciare il posto ad un’altra Kumari. La scelta di una bambina rispetto ad un’altra è dettata da ferree regole, deve avere delle caratteristiche fisiche particolari, fra le quali, un corpo aggraziato, come una bella voce ed anche gli astri devono essere a suo favore.
Vivrà per tutti questi anni all’interno del palazzo, ove dormirà, mangerà e studierà sempre chiusa all’interno e solo poche volte all’anno le verrà permesso di uscire. I genitori possono venirla a trovare giornalmente, ed è motivo di grande orgoglio avere una figlia Kumari. anche quando esce e viene portata in processione non può camminare da sola, perché non può toccare la terra. La bimba viene vestita con abiti rossi e le vengono dipinti gli occhi con il kajal. Ci sono altre Kumari in Nepal, ma si dice di importanza minore, fra cui la Kumari di Patan

Bernardo Bertolucci si era innamorato del Nepal già negli anni 70, ove si era recato assieme alla moglie in un viaggio di scoperta totale, come lo aveva definito lui. Nel 1993 ha voluto girare proprio qui, parecchie scene del film “Il piccolo Buddha”, e precisamente a Bhaktapur e a Patan. Riporto uno stralcio di una sua intervista rilasciata ad un giornale che recita così: "Andammo in Thailandia, poi a Bali, poi a Benares e Kathmandu, dove abitammo per un mese. Ricordo lo stupore e la meraviglia di fronte ai palazzi di Patan, in cui poi avrei girato Piccolo Buddha: era il trionfo dell'horror vacui, l'orrore del vuoto. Tutto era decorato, in ogni centimetro. Architetture e sculture mirabili in cui l'arte buddista si fonde con quella induista e troviamo Buddha insieme a Visnu, Kali e Ganesh, Ricordo la prima volta che arrivammo in quella valle isolata, quasi inaccessibile. Restammo senza fiato per la bellezza di Bhaktapure Patan, che chiamavamo Patan city. Emozionati di fronte a questi tetti su cui cresceva l'erba, qualcosa di straordinariamente poetico che mi faceva pensare a un paesino dell'Appennino parmense."
Quando vi capiterà di passeggiare lungo la piazza di Bhaktapure o di Patan, pensate al suo film e vi sembrerà veramente di essere stati catapultati ne “ Il Piccolo Buddha”.

Il piatto base Nepalese è il Dal Bhat, composto da tante ciotoline contenenti: riso (Bhat) e una zuppa di lenticchie (Dal), curry di verdure (Tarkari) preparati in modi diversi a volte con l’aggiunta di carne (Masu). Il Chapati ovvero il pane locale è simile alla nostra piadina e si mangia assieme al Dal al curry. I Momo, squisiti ! sono i ravioli di pasta di riso ripieni generalmente di carne di bufala (la carne di mucca essendo sacra non si mangia) oppure ripieni di verdure, pollo, formaggio e uova. Si trovano ovunque a prezzi economici. La cucina Newari invece si avvicina molto alla cucina cinese con un mix di ingredienti tibetani. A Kathmandu e nella valle, si trovano parecchi ristoranti Newari che invitano a provare questa variegata cucina. Vi ricordiamo che in Nepal molti piatti sono piccanti.Per i dolci è un po’ più complicato i menù non offrono molto solitamente, ma in centro a Kathmandu in alcuni locali, potete trovare anche le crepes alla nutella !
La bevanda principale è il tè (Chiya), la versione classica comprende acqua, latte e tè nero e spezie. Gli alcolici più diffusi sono il (Raskhi) ovvero il vino di riso, la (Aila)che è tipo la nostra grappa. La birra locale è buonissima e diffusa ovunque, da provare assolutamente !