Fortaleza e Jericoacoara, un'esperienza fuori dal comune

Oggi intervistiamo Elisabetta, una ragazza appena tornata da un viaggio nello stato del Ceara, nel nord del Brasile.

A: Ciao Elisabetta, ti trovo abbronzata! Com’è andata la vacanza?

B: Oh grazie! Il sole è meraviglioso in Brasile, ma mi sono procurata anche qualche scottatura perché non mi ero portata da casa una protezione adeguata. A parte questo, la vacanza è stata perfetta: mare, spiaggia, relax, ma anche escursioni e tanto divertimento! Le tre settimane passate lì sono letteralmente volate.

A: Quali località del Brasile hai visitato in particolare?

B: Sono partita con una mia amica alla scoperta di Fortaleza e Jericoacoara, due delle città più caratteristiche dello stato settentrionale del Ceará. Sono entrambe interessanti, sia per la natura incontaminata che per la gente, molto cordiale e allegra. Ci tornerei anche domani!

A: Sembra davvero che tu ci abbia lasciato il cuore!

B: Eh sì…è un paradiso! Fortaleza ha tante spiagge molto carine, anche se a mio parere è meglio andare in quelle private perché mi sentivo più sicura; mi hanno detto che quelle pubbliche sono un po’ pericolose.Delle spiagge vicine la più bella in assoluto Canoa Quebrada: stupenda e con un’acqua quasi cristallina.Della città mi piaceva molto il mercatino, dove ho comprato vari souvenir. I suoi locali poi erano tanti e stavano aperti fino a tardi: sembra una cittadina che non dorme mai!

A: Avete viaggiato anche nei dintorni?

B: Da Fortaleza ci siamo spostate con escursioni prenotate presso l’ufficio turistico. Come base di partenza avevamo il Mosquito_Blue, il nostro albergo, ma ci sono una miriade di piccole pousadas (locande a conduzione familiare, alcune anche con piscina n.d.a) dove alloggiare anche a prezzi più economici del nostro; anche se noi non abbiamo pagato poi così tanto. In ogni caso delle tre settimane trascorse in Brasile, la più bella è stata quella passata a Jericoacoara: un luogo meraviglioso.

A: Avete quindi passato una settimana intera lì?

B: Esattamente, Jeri oltre ad essere bellissima è il paradiso dei kite-surfisti, e ci siamo divertite molto a vedere le loro competizioni tra le onde, come anche gli allenamenti dei ragazzi che facevano capoeira. Da qui abbiamo fatto delle spettacolari escursioni in dunebuggy, dove abbiamo provato un po’ di adrenalina. A Jeri poi ci sono feste in spiaggia quasi ogni sera: iniziano alle 10 di sera circa e terminano verso le 4, 5 del mattino. Sono belle da vedere perché di solito viene chiamato un gruppo musicale ad esibirsi, e questo si piazza su un camion a suonare…come facevano nelle nostre feste paesane negli anni ’70! Pensa che le strade sono di sabbia, con mucche e asini e cani liberi di girare!

A: Un’esperienza fuori dal comune, insomma! E cosa hai acquistato come souvenir in quei luoghi?

B: Mah, principalmente oggetti dell’artigianato locale, in ceramica e in legno; gli anacardi (che sono buonissimi) e i vasetti con la sabbia decorata: alcuni erano veramente ben fatti e li metterò nel mio salotto, assieme ad una bella amaca che ho preso in un negozio sulla spiaggia. Ho preso poi dei parei dipinti a mano e havaianas a poco prezzo. Vendevano anche dei costumi da bagno, alcuni fatti anche all’uncinetto e piuttosto striminziti …ma non erano certo cose per me!

A: Dicevi che la gente è simpatica lì, hai conosciuto persone interessanti?

B: Sì il receptionist e barista dell’albergo a Fortaleza, con cui sono ancora in contatto: un bravissimo e simpatico ragazzo. Ma anche alcuni dei camerieri a Jeri: mi colpiva molto il fatto che molti di loro avevano 18, 19 anni e già al loro attivo uno o due figli!

A: Ah, impressionante! E avete mangiato bene?

B: Sì sì, e a prezzi veramente modici. La cosa bella è che nei ristoranti se vuoi vengono a farti scegliere il pesce che preferisci e te lo cucinano sul momento.

A: Hai trovato locali che ci consiglieresti?

B: Il locale dove io e Deb andavamo a mangiare era accanto all’albergo (a Fortaleza) era il Boi Preto, un a churrascaria molto carina. Poi, vediamo…ci sono tanti baretti sul lungomare che meritano per un drink. Locali notturni, per scelta, non li abbiamo frequentati: erano in una zona comunque definita pericolosa per due donne da sole la notte. Il mio consiglio, comunque, è quello di provare il cibo del posto e non ripiegare su i vari fast food o ristoranti italiani, perché vale davvero la pena di provare un po’ tutto.

A: Hai altri consigli da dare a chi vuole partire per il nord del Brasile?

B: A parte portare una quantità enorme di crema protettiva ad alta gradazione perché il sole è traditore… direi cercare di conoscere il posto e la gente senza pregiudizi. È vero, c’è molta povertà, ma c’è anche tanta dignità, gentilezza e giovialità. Un avvertimento: fare attenzione ai tatuaggi con l’henné che molti si fanno fare in spiaggia, perché la mia amica Debora ha scoperto di esserne allergica. Per fortuna ha fatto solo un piccolo disegno sulla spalla, ma non è stata una bella scoperta!

A: Grazie Elisabetta, per chiudere l’intervista ci dici qual è l’immagine che ti è rimasta impressa, il tuo “ricordo da cartolina”?

B: Indubbiamente la duna di Jericoacoara, da cui si guardava il tramonto ogni sera.

DETTAGLI del viaggio:

volo per due persone con la TAP da Venezia, via Lisbona su Fortaleza, trasferimento in taxi in albergo 5 stelle fronte mare a Fortaleza. Dopo una settimana trasferimento con pullman a Jericoacoara con visita al parco naturale. Al ritorno trasferimento privato (trovato su un blog) con un milanese che vive a Jericoacoara da anni. Al ritorno , siccome i tempi erano strettissimi ed il volo da Lisbona era in ritardo, riprotezione del volo con Alitalia da Lisbona, con volo via Roma.

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