La Terra del Fuoco

Quando si sente parlare di Terra del Fuoco, la mente vola alla famosa spedizione che il navigatore portoghese Ferdinando Magellano intraprese nel 1500. Le navi di flotta spagnola si avventurarono in un vero e proprio giro del mondo, alla ricerca delle isole Molucche (nelle Filippine). L’obiettivo era trovare un’altra rotta commerciale, non circumnavigando l’Africa bensì cercando un passaggio sotto al continente americano da poco noto agli europei.

Stretto di Magellano

Magellano attraversa la Patagonia e si insinua in uno stretto che gli permetterà di raggiungere il Pacifico senza passare per Capo Horn, la punta dell’America Meridionale. Lo stretto che le navi percorrono prenderà in seguito il nome di Stretto di Magellano, per omaggiare il navigatore che purtroppo non riuscirà a completare il giro del mondo e morirà vittima di uno scontro nelle Filippine. Solo una delle navi farà ritorno in Spagna, e con pochissimi uomini a bordo. Magellano e la sua ciurma, tuttavia, nell'individuare lo stretto il 1° novembre 1920, lo chiamarono “Stretto di tutti i Santi”.

Perché si chiama Terra del Fuoco

Come mai Magellano rinomina questo luogo Terra del Fuoco?

Arrivati nel sud dell’Argentina, i marinai vedono dei fuochi sulla terraferma, nient’altro che un metodo usato dai nativi per scaldarsi in queste fredde regioni vicine al Circolo Polare. Il nome è rimasto, nonostante possa apparire un ossimoro proprio perché la Patagonia è in realtà una terra molto fredda.

La Patagonia oggi

La Patagonia oggi è divisa tra gli stati di Argentina e Cile, e continua a offrire scenari spettacolari. Spicca su tutti il ghiacciaio Perito Moreno vicino a El Calafate, il cui nome deriva dall’esploratore argentino Francisco Moreno che studiò la regione nel XIX secolo ed era detto “perito” per l’abilità che esercitava nel suo mestiere. Un muro di ghiaccio di 5 km riempie l’orizzonte e sconvolge per le sue dimensioni. Nonostante ciò è facilmente avvicinabile, e si può addirittura fare del trekking sulla sua superficie.

La cittadina rinominata “fine del mondo” si chiama invece Ushuaia, ed è infatti l’ultima grande città a queste latitudini. Con quasi 57'000 abitanti, domina il Canale di Beagle ed è il capoluogo della provincia di ‘Terra del Fuoco, Antartide e Isole dell’Atlantico del Sud’. Il canale di Beagle è un canale marino naturale che separa l’Argentina dal Cile. Vicino a Ushuaia si trova l’Isla Martillo, perfetto punto di osservazione della fauna locale: sull’isola vive una colonia di pinguini di Magellano e qualche pinguino Papua, ma la posizione è unica per vedere anche procellarie, stercorari, cormorani, gabbiani e albatri.

Il Parco Nazionale Terra del Fuoco si estende su una superficie di 63'000 ettari e vanta la peculiarità di avere 6 chilometri di estensione lungo la costa del canale di Beagle, che permette di osservare l’ecosistema marino. Si può passeggiare nella foresta di lengas e coihues e osservare le dighe costruite dai castori. Vicino corre il Tren del Fin del Mundo, 8 km di una vecchia ferrovia a vapore adibita a trasporto di legname per una colonia di prigionieri, ora ristrutturata e mantenuta in funzione per i turisti.

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